La cucina della Valdichiana Senese ha origini povere, ma almeno durante le feste i contadini potevano concedersi il “lusso” di mangiare piatti più elaborati, pur sempre non troppo costosi. Anche perchè le bocche da sfamare non erano poche. Decine di famiglie si riunivano intorno alla tavola di Natale e facilmente si raggiungeva il numero di 60 o 70 commensali.
Inoltre tra la metà del ‘700 e la fine del ‘900 non esistevano enormi super market, con cibo proveniente da tutto il mondo capaci di gettare anche la casalinga più esperta nell’imbarazzo della scelta sulle pietanze da prepare. Un tempo gli ingredienti a disposizione delle massaie non erano molti, ma di certo erano tutti a km 0, perchè li forniva direttamente il campo dove venivano coltivati, insieme a pollame e bestiame. Da un singolo cappone (o galletto), si ricavava quasi l’intero menù del pranzo di Natale. Non ci credete? E invece guardate qua:
Crostini con i fegatini: pane toscano intinto nel brodo di pollo, oppure abbrustolito, su cui veniva spalmata una salsa a base di fegatini di pollo, olio extra vergine di oliva e capperi.
Tagliolini in brodo di pollo: pasta all’uovo fatta in casa, tagliata fina fina e cotta nel brodo del pollo di cui sopra.
Collo di cappone ripieno: pelle del collo del cappone farcita con un ripieno a base macinato di maiale, pane ammollato, uova e poco più.
Panpepato: dolce a base di frutta secca, miele e spezie.
Decisamente non il menù pantagruelico delle odierne feste natalizie, ma qualcosa di incredibilmente tipico e genuino. Senza considerare che le massaie non mancavano di aggiungere dei “rinforzini”. Ad esempio salumi di cinta senese e formaggio pecorino all’antipasto, pici o taglietelle al sugo di nana come bis di primi, nana ripiena accanto al cappone, e cantucci e vinsanto per finire con ancora più dolcezza.
Dalle aie della Valdichiana Senese Buon Natale a tutti!