Petroio è il delizioso borgo del colore della terracotta, nel Comune di Trequanda, tra la Valdichiana Senese, la Val d’Orcia e le Crete Senesi. Questo paese è legato a doppio filo con la tradizione della lavorazione dell’argilla, e già gli etruschi lo avevano capito. Qui infatti c’è un’argilla di ottima qualità che da sempre si presta per la realizzazione di oggetti ed utensili di uso quotidiano e di design.
“A Petroio l’argilla è stata per anni la risorsa principale, tanto che già nel 1600 qui c’erano le fornaci: una particolarità che lo ha reso l’unico paese a vocazione artigiana ed operaia di quest’area, poiché tutti i paesi limitrofi come Trequanda e Castelmuzio hanno sempre vissuto di agricoltura e di mezzadria”. A raccontare la storia di questo elemento che ha cambiato la comunità petroiana nel corso degli anni è Riccardo Lorenzetti, la cui famiglia è sempre stata strettamente legata alla terracotta: “Il nonno del nonno era un concaio, così come il mio babbo. Io mi sono ritrovato a frequentare a mia volta la fabbrica nel periodo estivo fin dall’età di 8 anni, e poi per 33 anni a lavorarci”.
Petroio ha davvero vissuto in simbiosi con la produzione delle terrecotte, tanto che ancora oggi passeggiando per le vie del centro storico, si possono ammirare originali manufatti in argilla come animali, vasi, edicole sacre, grondaie. In Via Valgelata c’è un Museo della Terracotta, nato con l’intento di mostrare e di comunicare l’intreccio della comunità con questo materiale tra passato e presente, tra artigianato e design.
“La comunità petroiana era tutt’uno con la produzione delle terrecotte perché prima che nascessero le fabbriche nel dopoguerra in località Madonnino dei Monti, c’era un’unica fabbrica che si trovava proprio nel centro del paese, di conseguenza Petroio si è sviluppato davvero come un paese formicaio, perché tutti lavoravano lì, non c’era altro”.
Quello che rende particolarmente interessante la storia degli abitanti di questo borgo, è la loro capacità di aver trasformato nel tempo la produzione delle terrecotte da un’attività di tipo utilitaristico, con la realizzazione di piatti, stoviglie, catini, tubi o sifoni, ad una produzione di manufatti di design come vasi, statue, anfore, oggetti di arredamento e di estetica: “Le fabbriche nel frattempo si sono spostate fuori dal centro storico, e poi nella bassa Valdichiana per un miglior trasporto dei prodotti finiti. Sono rimasti ben pochi artigiani che lavorano nelle botteghe cercando di resistere ai tempi moderni lavorando con manualità e creatività. Anche se oggi le cose sono cambiate per tutta una serie di motivi, io credo che la produzione delle terrecotte sia ancora il tratto distintivo di Petroio, una caratteristica che nessun altro ha e che da petroiani dobbiamo custodire e preservare gelosamente”.
Il posto del cuore di Riccardo: La Piazzola a Petroio
“Dove sono nato io, un gioiellino incastonato nel centro storico, una specie di contea. Quando ero piccolo in quelle case che circondavano la piccola piazza, c’era proprio l’idea di tribù. Tante volte ripenso alle sere d’estate, a quando era abitata ed era piena di bambini che giocavano e di grandi che “stavano a veglia”: quella era la perfetta idea di comunità”.
Il luogo che il local consiglia: Porta al Leccio a Trequanda
“Perché è la cornice ideale di un quadro metafisico, in qualunque stagione è come entrare in un dipinto. Uscire da quell’arco in autunno è suggestivo a dire poco, è un’esperienza che tutti dovrebbero fare”.
Per scoprire la tradizione artigianale della lavorazione della terracotta a Trequanda, non perderti il tour https://www.valdichianaliving.it/tours/lartigiano-della-terracotta-674
Riccardo Lorenzetti, giornalista e scrittore