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Le storie dei local ambassador: Sara Lucaroni, Sinalunga

La Tenuta della Fratta è uno di quei luoghi che trasuda storia, ed è proprio in questa suggestiva cornice, in questo borgo in cui il tempo sembra essersi fermato, che incontriamo la giornalista sinalunghese Sara Lucaroni.

“Abitavo qui vicino, la casa di famiglia è tutt’oggi qui, per questo sono sempre venuta spesso alla Fratta a camminare, a rilassarmi, a guardare gli animali. Per me questo è un luogo speciale e ho chiesto di poterci incontrare proprio qui perché è un posto che mi dà una serenità unica. La prima volta che ho viaggiato per lavoro in Medioriente era luglio 2015. Sono andata in Iraq per raccontare il genocidio di una minoranza, ed era un momento delicato perché in quel momento lì c’era l’Isis. Quando sono rientrata dopo venti giorni la prima cosa che ho fatto è stata correre qui perché sentivo il bisogno di ritrovare le radici”.

Le radici per Sara sono un concetto importante, tanto che: “Ripropongo spesso la citazione di Suor Maria "La Santa" nel film di Sorrentino “La grande bellezza”: “Mangio solo radici, perché le radici sono importanti”, aiutando con queste parole il protagonista a ritrovare sé stesso. Io credo che sia fondamentale guardarsi dentro perché il baricentro è dentro ognuno di noi, nella nostra storia, nella nostra cultura, nella nostra identità. In qualsiasi parte del mondo andiamo, con chiunque ci interfacciamo, dobbiamo essere forti di quello che siamo, ricordare da dove siamo venuti. Io le mie radici le sento molto e ne sono orgogliosa. Per questo in quel luglio 2015 la prima cosa che ho fatto quando sono tornata è stato venire qui alla Fratta”.

Si percepisce come Sara sia legata a questo posto che per lei oggi rappresenta un porto sicuro, e che nei secoli ha attraversato cambiamenti storici culturali importanti: “Ogni volta mi guardo intorno e mi stupisco di quanta storia ci sia in un solo luogo. Durante il Medioevo faceva parte della grande palude che era la Valdichiana, dopo la bonifica vi è stata edificata la fattoria, da dove il Sodoma è passato nel periodo Rinascimentale per affrescare la Cappella di San Michele. Come non pensare poi a La Fratta e alla storia delle fattorie con i grandi proprietari terrieri, alla mezzadria e alla razza chianina, oggi celebre in tutto il mondo, ma che è nata proprio qui, in queste stalle. E poi oltre ai tempi passati c’è l’attualità, con tutto ciò di bello che La Fratta rappresenta, un luogo che ha un lusso incredibile: la calma. Ci sono due aspetti strettamente collegati che più mi piacciono della Valdichiana Senese, la natura e la storia: qui la natura è storia e viceversa, e alla Fratta è un concetto ancora più vero”.

E la calma, la pacatezza e la lentezza sono tratti distintivi della vita di paese che alla giornalista piace in modo particolare: “Il lavoro di frequente mi porta fuori zona e fuori Italia, inoltre mi sono trasferita in una città vicina, ma torno nella mia Valdichiana non appena posso, sia per la famiglia che ho qui che per la tranquillità che posso ritrovare in qualsiasi momento”.

La Fratta si trova a pochi chilometri dal centro storico di Sinalunga, di cui Sara parla con una nota nostalgica e orgogliosa allo stesso tempo:

Un centro storico che non è abbastanza conosciuto e apprezzato sebbene nelle chiese siano custodite delle opere straordinarie. Cito ad esempio la piccola cappella della Madonna del Rifugio nel convento di San Bernardino. Quando mi capita di fare delle lunghe passeggiate, arrivo in collina e mi fermo a visitare la chiesa, ammirando come fosse la prima volta i capolavori lì conservati, tra cui delle tavole incredibili. E poi al centro storico sono affezionata, mi fa tornare indietro con la memoria a quando ero una ragazzina, quando d’estate la sera tardi insieme alle amiche ci piaceva tanto passeggiare per ore nel borgo deserto e chiacchierare. Non c’era nessuno, le luci erano spente, le finestre chiuse… tutto era affascinante e c’eravamo solo noi con i nostri progetti, il nostro futuro, i nostri sogni”.

Sinalunga ha un territorio esteso con il capoluogo e tante frazioni molto diverse tra loro. Proprio in virtù di queste diversità c’è un senso di campanilismo molto forte e sentito: “Sinalunga ha una vocazione che non è turistica ma artigianale, agricola e industriale. Ogni frazione ha le sue peculiarità e le sue tradizioni, un’identità tutta sua che gli abitanti tengono a difendere. Questo è un territorio molto unito e bello però come è tradizione in Italia e in Toscana soprattutto, c’è questo campanilismo che è duro a morire, ma che sono convinta sia una forza, perché il bello sta proprio nella diversità”.

Luogo del cuore della local ambassador:

La Tenuta della Fratta senza dubbio è un luogo del cuore che consiglio di visitare con tutta la calma del mondo, perdendosi tra le viuzze del borgo e scoprendo ogni angolo. Ma c’è anche un altro posto speciale a me caro, la stupenda piccola cappella della Madonna del Rifugio all’interno del Convento di San Bernardino. La Madonna del Rifugio è un’opera che si ritiene sia stata dipinta da Sano di Pietro, ha una storia molto particolare ed è ritenuta miracolosa. Credo che la cappella della Madonna del Rifugio sia proprio l’essenza della bellezza di questo territorio. Ma non solo questa,  ci sono tanti altri capolavori incredibili che non ci si aspetterebbe di vedere in un luogo che non ha una vera vocazione turistica.

Giornalista, Sara Lucaroni è originaria di Sinalunga

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