Prodotto secondo rigide regole che si sono tramandate di generazione in generazione, il Vin Santo è un passito che ben si accompagna a formaggi stagionati o dolci, oltre che ai tradizionali cantucci.
Nonostante la fama, l'origine del nome rimane ancora incerto. Per alcuni deriva dal greco "xantos" (che significa biondo/giallo), mentre per altri dal latino "sanctus", in riferimento alla festa di Ognissanti. Questo alone di mistero non solo non ha diminuito la sua fama, ma ha aggiunto fascino e interesse a questo vino, contribuendo a renderlo uno dei prodotti più apprezzati del territorio.
A tutelare il Vin Santo di Montepulciano è stata inserito nel 1966 il marchio DOC su 3 tipologie di prodotto: base, Riserva e Occhio di Pernice. La diversità tra questi passiti risiede nell’uvaggio utilizzato e all’invecchiamento. I vitigni impiegati nella produzione del Vin Santo di Montepulciano DOC base e Riserva, infatti, comprendono la Malvasia bianca lunga, il Trebbiano toscano e il Grechetto, mentre la varietà più rara, denominata Occhio di Pernice, si ottiene con l’utilizzo di uve a bacca nera, principalmente a base di Sangiovese, che contribuiscono a dare a questo vino una sua raffinata complessità.