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I bronzi di San Casciano dei Bagni esposti in una speciale mostra al Quirinale

Prima di tornare stabilmente in Valdichiana Senese, i tesori del Santuario Ritrovato saranno esposti al Quirinale, dal 23 giugno

All’inizio degli scavi al Bagno Grande, quando avvennero i primi significativi ritrovamenti del 2020, erano moltissimi i misteri che avvolgevano il sito archeologico di San Casciano dei Bagni. Fonti antiche raccontavano della presenza romana in questo luogo, ma la storica prevalenza del patrimonio etrusco nella provincia di Siena generava evidentemente non pochi interrogativi.

Oggi, a tre anni di distanza, con la prosecuzione della campagna di scavi e con la parallela attività di ricerca, abbiamo sempre più risposte, delle quali si dà conto in un nuovo volume “ll Santuario Ritrovato 2 — Dentro la Vasca Sacra. Rapporto Preliminare di Scavo al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, presentato ieri sera, giovedì 18 maggio, a San Casciano dei Bagni.

Il Santuario, luogo di divinazione e medicina

Come abbiamo imparato in questi ultimi mesi, i bronzi emersi dalle acque fangose del Bagno Grande, nonché i numerosi ex voto e altri oggetti, sono da considerarsi un patrimonio etrusco-romano, prova del fatto che il Santuario Ritrovato era luogo di incontro per le due civiltà, unite da una comune fascinazione per le acque terapeutiche di questo angolo di Toscana. Mentre altrove si combattevano guerre, San Casciano dei Bagni era un’oasi di pace, dove si pregava e ci si curava insieme.

A proposito di medicina e divinazione, gli ultimi studi ci aprono degli scenari particolarmente suggestivi, facendoci intendere quanto fosse profondo il legame tra questi due aspetti. Il ritrovamento di uno strumento chirurgico, vicino a due raffinate rappresentazioni su bronzo degli organi interni umani, fa ipotizzare che accanto al santuario ci fosse una vera scuola di medicina. 

San Casciano era dunque di un luogo di cura e benessere a tutto tondo, dove rigenerarsi nella mente e nel corpo. Ma come mai questo centro terapeutico, evidentemente rilevante, venne abbandonato? Archeologi, storici e quanti stanno lavorando alle ricerche, sembrano aver scoperto la causa: nel primo trentennio del I secolo d.C., un fulmine cadde vicino alla sorgente termale. Un episodio che gli antichi interpretarono sicuramente come un presagio funesto, un segno inviato direttamente dagli dei affinché i loro seguaci si allontanassero da questa località.

La mostra al Quirinale

I Romani dunque avrebbero seppellito in fretta e furia le statue e gli altri reperti, per poi fuggire. Quello che non sapevano, è che i fanghi dei vasconi termali sarebbero stati determinanti nella conservazione dei loro tesori, che oggi riscopriamo finalmente in occasione di una speciale mostra presso il Quirinale, tra il 22 giugno e il 25 luglio e poi fra il 2 settembre e il 22 dicembre. Si tratterà di un primo incontro con il pubblico per questi reperti già così famosi nel mondo, prima che venga allestita l’esposizione permanente nel futuro Museo Nazionale, presso il Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano dei Bagni.

 

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