Raccontare un territorio con la sua ricca storia non è di certo impresa facile, ma è quanto si è cercato di fare con il podcast Clanis, un progetto realizzato da Chora Media in collaborazione con Valdichiana Living per esplorare i tesori nascosti della Valdichiana Senese. Storia, archeologia, cultura e storie di vita, infatti, saranno le lenti attraverso cui osservare in una maniera unica e innovativa questo territorio, riscoprendone le tante bellezze. Per questa ragione, esperti del settore e testimoni del luogo riporteranno in vita la storia e le storie di questa Toscana antica, seguendo le tracce del Clanis, un fiume ormai scomparso che ha dato il nome a questa valle.
La Valdichiana Senese è un luogo in cui “ogni collina ha un volto, come quello di una persona viva”, come scrisse un insigne cittadino del luogo, Piero Calamandrei, che amò questo territorio per il suo essere vivo e contemporaneamente custode di un ricco passato.
Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda si racconteranno attraverso le proprie opere d’arte, la loro storia e le unicità culturali che rendono unico e riconoscibile ognuno di questi comuni, passando dal lontano patrimonio etrusco alle testimonianze di artisti che continuano ad abitare questo territorio, rendendolo un meraviglioso laboratorio artistico.
“Sappiamo che per gli etruschi il paesaggio è sacro. Sono sacre le montagne, sono sacre le colline, sono sacre le sorgenti, è sacro il fiume”. è proprio grazie a questa chiave di lettura, data dal professor Jacopo Tabolli, Direttore scientifico degli Scavi di San Casciano dei Bagni, che si apre il nostro itinerario alla riscoperta di questa popolazione misteriosa di cui ancora molto bisogna scoprire.
Il nostro percorso nel cuore del mondo etrusco in Valdichiana Senese inizia a San Casciano dei Bagni, un luogo in cui le note acque termali avevano una profonda valenza sacra per le popolazioni che vi hanno abitato, ospitando i culti di undici divinità diverse e accogliendo nelle sue acque popoli e classi sociali differenti. Un luogo nel quale è stato possibile cogliere in maniera tangibile un senso della coesistenza tra le popolazioni che abitavano in questo luogo, come ricorda ancora Jacopo Tabolli, Qui meritano sicuramente una visita gli scavi presso la località il “Bagno Grande”, dove è stato rinvenuto il “Santuario Ritrovato”, un luogo sacro che ha custodito per secoli sotto i suoi fanghi termali varie statue etrusco – romane in ottimo stato di conservazione. Una scoperta di enorme importanza che permetterà di analizzare in maniera differente la relazione tra Romani e Etruschi nel corso dei secoli, in un continuo alternarsi di affermazione del nuovo e tutela dell’antico.
Per capire meglio, comunque, la forza di questa antica popolazione, è d’obbligo una visita a Chiusi, una delle 12 città – stato a capo dell’Etruria. La nota città di Porsenna, infatti, anticamente occupava una posizione strategica, tra il fiume Astrone e il vasto fiume Clanis, che con il passare degli anni l’aveva resa una delle realtà più affermate del centro Italia. In merito, Mattia Bischeri, archeologo ed etruscologo che vive a Chiusi e ne studia la storia, sottolinea che “Quando parliamo di agro chiusino e di Chiusi, parliamo di un territorio che era vasto, che andava dalle sponde orientali del lago Trasimeno almeno fino alle pendici dell'Amiata e a nord si sviluppava fino al confine con la città di Cortona e a sud con la città di Orvieto.” Un territorio ampio, che in realtà non comprende soltanto la Valdichiana, ma travalica e comprende anche parte della Val d'Orcia, era il territorio governato dalla città di Chiusi. Per conoscere meglio queste storie, da non perdere il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, uno dei luoghi più ricchi di testimonianze e di reperti etruschi e il Museo Civico “La Città Sotterranea di Chiusi”, dove è possibile esplorare la ricchissima sezione epigrafica con più di 500 iscrizioni etrusche, il tutto mentre si esplorano gli antichi e suggestivi cunicoli al di sotto del centro storico.
L’itinerario sulle tracce degli Etruschi, conduce poi a Sarteano e alla necropoli delle Pianacce, con la magnifica Tomba della “Quadriga Infernale”, forse una delle testimonianze del mondo etrusco più affascinanti mai rinvenute, grazie alla sua vivida rappresentazione del mondo dell’aldilà. La copertina di “Clanis” reinterpreta una delle tante immagini iconiche che decorano questa tomba: una minacciosa idra con delle teste di serpente.
L’immersione etrusca continua a Chianciano Terme, un borgo termale celebre per le proprietà terapeutiche delle sue acque fin dall’epoca dei primi abitanti della Valdichiana Senese. Il locale Museo Civico Archeologico, gestito dagli stessi volontari che si sono resi protagonisti degli scavi archeologici qui effettuati, ospita una vastissima collezione di canopi provenienti dalla vicina necropoli di Tolle e un’interessante sezione dedicata alla donna etrusca.
A Sinalunga, invece, le Stanze Etrusche di Larth conservano i reperti della necropoli di San Giustino. Anche qui, la comunità locale ha assunto un ruolo di primo piano nella campagna di scavo, come racconta l’archeologa sinalunghese Ada Salvi: “Era la mattina presto, abbiamo intercettato quest'apertura dalla quale si vedeva la camera funeraria sottostante e vi devo dire che è stato - questa è un'annotazione di colore non particolarmente scientifica, però serve per rendere bene anche l'emozione del momento - entrava un raggio di sole e illuminava tutte queste radici che pendevano dal terreno e che erano ricoperte di rugiada. Quindi c'era questa luce particolare e ci siamo resi conto che effettivamente avevamo trovato una tomba di dimensioni assolutamente ragguardevoli”.
Se è vero che questo territorio presenta una ricchissima testimonianza etrusca, nel corso degli anni la vivacità culturale della Valdichiana Senese non è certo diminuita. Il Rinascimento, infatti, ha prodotto qui dei meravigliosi risultati a livello pittorico, scultoreo e architettonico, grazie all’intervento di alcuni degli artisti più importanti del tempo.
Per vivere il Rinascimento con una veste completamente diversa, lontano dai centri più affollati, vale la pena di esplorare Torrita di Siena, piccolo comune che al suo interno racchiude un tesoro tra i più affascinanti di questo territorio: una meravigliosa lunetta attribuita a Donatello, “Il sangue del Redentore”. Un’opera che è un simbolo della bellezza che si nasconde tra le pieghe della Valdichiana Senese e che resiste al passare del tempo, come espresso dallo storico dell’arte Tomaso Montanari: “Io penso che Donatello sia un abitante di Torrita e questo è l'incanto. Donatello abita lì, c'è tutto, intero. E, appunto, è una persona viva, vivissima nella sua opera. Siamo tentati di pensare che sia un pezzo di marmo, ma poi ci viene in mente che fra cent'anni sarà ancora vivo e noi chissà dove saremo”.
Quando si parla di Rinascimento in Valdichiana, non può certo mancare Montepulciano. “Clanis” ce lo presenta nelle parole del giurista padre costituente Piero Calamandrei, che qui ha a lungo vissuto, e la cui memoria rimane particolarmente salda nella comunità locale, come testimoniato dalla nipote, la storica Silvia Calamandrei. Nella parole di Piero Calamandrei, visitiamo Piazza Grande “che m’era familiare come un annesso del palazzo” e ammiriamo le campagne che circondano il borgo, percorse dai filari di vite che ci regalano il Vino Nobile di Montepulciano DOCG “I composti panorami che, senza sbalzi di dirupi e asperità di rocce riescono di collina in collina a non ripetersi mai”.
La Valdichiana Senese non è solo un luogo di arte antica, ma anche un “cantiere” nel quale gli artisti sperimentano e creano ancora, animati dalla bellezza e dall’unicità dei luoghi nei quali hanno deciso di abitare.
Colpisce il racconto della nota designer giapponese Kaori Shiina, CEO di Hands on Design, che ha deciso di stabilirsi a Petroio (Trequanda), perchè ammaliata dall'autenticità di questi luoghi dalla qualità dell’olio locale. Nella semplicità della vita quotidiana e nella forza dei legami che si creano in queste piccole comunità, Shiina ha trovato una fonte inesauribile di ispirazione per le proprie opere: “Vivendo qui mi sono accorta che c'è una cultura veramente profonda. Questo non significa che tutti i paesi sono antichi o che ci sono opere d'arte, ma proprio nel senso che la gente vive in un modo molto legato con la cultura, non solo arte, ma anche vita stessa, cibo, quanto amano vivere. E tutto questo mi ha dato tanto”.
Visitare il borgo di Cetona, le cui origini si perdono nella Preistoria, permette invece di conoscere l’eredità di Guido Ceronetti e capire quanto la vita di un artista sia capace di rimanere impressa nei luoghi da lui abitati, creando un senso di profondo coinvolgimento culturale per tutta la cittadinanza. “Guido è arrivato a Cetona circa trent'anni fa, più o meno. Io non so esattamente quando, credo di non averglielo mai chiesto. Anche perché per me era una presenza normale a Cetona. Quindi io l'ho sempre visto più o meno fin da quando ero piccola. Per me era un signore strano che veniva in casa, parlava con la mamma, magari veniva a cercare qualche carota dell'orto...”. Queste le parole di Laura Fatini, regista e drammaturga, che ci danno la cifra di quanto Guido Ceronetti fosse parte integrante della comunità di Cetona.
Il racconto delle espressioni culturali contemporanee della Valdichiana Senese prosegue con l’illustratore e fumettista Max Frezzato, un altro piemontese, che come Ceronetti ha scelto anche lui di vivere in Valdichiana Senese. La Montepulciano di Frezzato è una conca, fatta per accogliere determinati tipi di persone: “In città hai degli angoli retti dietro i quali si possono nascondere delle entità maligne pericolosissime. Qui no, qui vivi in un ambiente che è una sfumatura”.
L’editore di molte sue pubblicazioni, Mauro Paganelli, ci fa rivivere una Valdichiana Senese persa nel tempo, che ha attirato nel corso degli anni artisti e intellettuali del calibro di Andrea Pazienza, Vincenzo Mollica e Federico Fellini. Il celebre regista ha creato l’ambientazione del suo capolavoro 8½ ispirandosi alle Terme di Chianciano, luogo dove era solito recarsi in villeggiatura. Ricorda Paganelli: “Anche Fellini capitava da queste parti, insomma, perché era il suo mondo: Chianciano l'ha inventato lui. Lui con 8 ½ l'ha resa famosa in tutto il mondo ed è diventato quello che è oggi. Addirittura la prima volta che l'ho incontrato qui, perché l'ho conosciuto nell'83, è venuto qui e hanno aperto il Grand Hotel a Chianciano per lui, solo per lui. Sembrava di essere in un suo film”.
Completa il quadro di questa Valdichiana poliedrica e multiforme il racconto della cantautrice Rachele Bastreghi. I Baustelle, il gruppo di cui fa parte, si è formato tra i banchi di scuola del liceo di Montepulciano, dove ha incontrato altri due giovani del territorio: Francesco Bianconi e Claudio Brasini. Nelle sue parole, la Valdichiana Senese diventa una “valle dei sensi”, da esplorare lasciandosi guidare dalle strade di campagna che la percorrono.
Puoi ascoltare "Clanis" sul sito di Chora Media e in tutte le principali piattaforme audio free.