Paolo Dell’Agnello è uno dei fondatori dell’associazione Geoarcheologica Chianciano Terme, realtà che da 40 anni si impegna nella divulgazione di conoscenze sulla civiltà etrusca. Un’ associazione nata a metà degli anni ’80 per volontà di un gruppo di amici.
Ma facciamo un passo indietro.
Paolo era, ed è tutt’oggi, un grande appassionato di ricerche archeologiche, nonché del Bosco dei Fucoli, e proprio qui si trova nel ’76 quando casualmente fa una scoperta incredibile, che però sul momento, tanto incredibile non appare:
“Trovai dei frammenti strani di una pietra. La cultura archeologica a quei tempi non era diffusa, quindi avevo solo una vaga idea che quei pezzi avessero una grande importanza archeologica, e infatti sono restati nel mio garage di casa per 10 anni – racconta Paolo - Dopo alcuni anni dalla scoperta, con degli amici decidiamo di fondare l’associazione Geoarcheologica e una delle prime uscite “pubbliche” del gruppo fu ad Arezzo, ad una mostra dedicata alla religione etrusca. In esposizione notammo subito tanti pezzi molto simili a quelli che conservavo in garage. In quel momento ci fu come un’illuminazione e corremmo tutti insieme al Bosco dei Fucoli, iniziando a cercare altri reperti simili a quelli che avevo trovato molti anni prima”.
È proprio allora che i tesori della grande civiltà etrusca hanno cominciato pian piano a venire alla luce nel territorio di Chianciano Terme. Prendono avvio gli scavi e viene rinvenuta prima una testa ben conservata, poi dei frammenti che andranno a ricomporre un imponente frontone in terracotta datato II° secolo a.C., ed infine la splendida statua della dea etrusca dell’aurora: Thesan.
Sono anni di numerose e prestigiose scoperte per la cittadina termale, creando un entusiastico movimento popolare rendendo partecipi della propria storia sia i Soci dell’Associazione, che nel frattempo aumentano di numero, sia tutti i cittadini del territorio: “Per qualsiasi frammento ritrovato l’emozione era incredibile, ancora a distanza di anni non trovo le parole per descriverla. Quando abbiamo scavato al Bosco dei Fucoli è stato straordinario, perché durante il giorno arrivavano chiancianesi, poliziani, sarteanesi, turisti, tutti venivano a vedere incuriositi dal nostro lavoro. Erano anche gli anni in cui i tombaroli si davano un gran da fare, e dalla paura che avevamo che potessero rubare quello che avevamo trovato, facevamo addirittura le ronde la notte. È stato un periodo eccezionale”.
In una decina di anni vengono rinvenuti così tanti reperti da rendere necessaria l’individuazione di uno spazio dove poterli collocare. Nel 1997 apre quindi le proprie porte il Museo Archeologico di Chianciano Terme, oggi eccellenza nella conoscenza della civiltà etrusca, apprezzato da tanti visitatori. Dal 2003 sono i volontari dell’Associazione GeoArcheologica che contribuiscono alla sua gestione, organizzando all’interno dello spazio museale eventi sociali e conferenze. Nel Museo è presente anche un laboratorio dove vengono effettuate operazioni propedeutiche al restauro di reperti rinvenuti sul territorio di Chianciano Terme, operazioni portate avanti sempre dai volontari dell’Associazione.
Per Paolo i ritrovamenti hanno significato tanto, sia in termini di crescita culturale personale che sociale: “Quando ho scoperto il primo reperto ero solo un ragazzo che andava a caccia e che non era interessato più di tanto alla cultura poi, proprio grazie a quel piccolo frammento, sono diventato un estimatore della grande civiltà etrusca. Per tutta la comunità chiancianese è stata invece una crescita sociale perché con i miei amici di allora siamo riusciti a far appassionare tante persone alle attività archeologiche che sono state vissute come una riscoperta della grande civiltà che aveva abitato il nostro territorio in antico e reso Chianciano famoso non solo per lo straordinario valore delle sue acqua termominerali, ma anche per la ricchezza della sua storia”.
Il posto del cuore a Chianciano Terme di Paolo: Bosco dei Fucoli
“La scintilla che ha dato vita all’associazione è scoppiata lì, anche se al momento del primo ritrovamento casuale non avevo né la cultura né la competenza per capire che mi ero imbattuto in un reperto di epoca etrusca”.
Il luogo che il local consiglia: Riserva Naturale di Pietraporciana
“E’ un luogo straordinario, rilassante, dove è possibile osservare piante e fiori rari. Ci sono diversi percorsi da poter fare, uno più bello dell’altro”.
Paolo Dell’Agnello, uno dei fondatori dell’Associazione Geoarcheologica Chianciano Terme