Dalla terra del Primitivo di Manduria alla terra del Vino Nobile di Montepulciano, dal Salento alla Valdichiana Senese: quello di Carlo Franzoso- Agathos, docente di matematica e artista, è un amore per questo territorio scoppiato negli anni ’80.
“La mia smania di varcare i confini del Salento mi ha portato fin da giovane in giro per l’Italia, mi sono laureato in Scienze Bancarie a Siena e qui ho scoperto un territorio mozzafiato. Volevo conoscere il mondo e fermarmi nelle zone che potevano coccolarmi per il resto dei miei anni e ho trovato in Montepulciano il luogo ideale, ricco di arte e cultura. Un gioiello in Valdichiana Senese a ridosso con la Val d’Orcia che mi tiene qui e non mi fa fuggire via. Qui sono perfettamente integrato nella società e quando passeggio per le strade sono semplicemente Carlo, non Agathos l’artista, ma Carlo e basta, e questo mi piace molto. Alcuni curatori hanno avuto modo di visitare la città del Poliziano, trovando affinità tra lei e la mia attività artistico-matematica”.
Arte e matematica per Agathos sono infatti due tematiche che si intrecciano in modo inevitabile per quanto possano sembrare molto diverse, tanto che è stato proprio lui a ideare la corrente dello spazialismo transgeometrico: “La storia dell’arte è sempre stata intrisa di matematica, diversamente non potremmo capire la grandezza del Doriforo di Policleto e la sua proporzione che dà il senso della perfezione e che lascia stupefatti. Io sono un matematico che ha fornito una matematica nuova, una matematica su basi qualitative dove c’è una dimensione in più, la quinta, la transgeometria, che io ho riportato in arte. Tutto ciò che era legato alla geometria euclidea, come il concetto di distanza euclidea, diventa un concetto di distanza percepita, non c’è più un fatto oggettivo ma soggettivo, ed è proprio questa soggettività che io metto su tela. Ho anche ideato un movimento, lo Spazialismo Transgeometrico, in cui lo spazio non è uno spazio fisico entro il quale ci si muove, è un essere vivente che si muove insieme all’uomo”.
Montepulciano, il luogo che ha stregato Agathos, è molto presente nelle sue opere, soprattutto l’aspetto rinascimentale che inizialmente era assente, oggi è sempre più centrale. Dipinti che spaziano dall’astratto più puro al semiastratto, che sono stati esposti al Louvre, a Londra, all’Expo di New York, nei più importanti musei al mondo ma anche nella Fortezza di Montepulciano: “E’ stata una mostra che ha avuto un discreto successo e che ho profondamente voluto perché penso che in qualsiasi posto si vada, sia necessario seminare. Le mie opere qui sono state valorizzate dal contesto, che è piccolo ma assolutamente non modesto. L’esposizione è stata poi ripetuta in una cantina moderna di Montepulciano, e l’arte che si è messa insieme ai sapori del territorio, è stato un momento apicale che mi ha reso felice e orgoglioso. Tra l’altro ho anche dipinto il panno del Bravìo delle Botti, una soddisfazione incredibile che ha sancito ancora di più il mio essere poliziano d’adozione”.
Carlo Franzoso oggi è un artista rinomato nel mondo, che continua a portare avanti la sua attività di insegnamento di matematica, che lui reputa linfa vitale: “Il rapporto con i ragazzi nella fase adolescenziale mi dà spunti quotidiani. Per me è ossigeno avere rapporti con i giovani che sono affascinati da quello che faccio! Lavorare con loro mi dà supporto per nuove idee e per nuove sperimentazioni per l’attività artistica e di sviluppi matematici. L’insegnamento e la pittura sono due occupazioni che metto sullo stesso piano, perché l’una alimenta l’altra, non c’è una preponderanza, vanno di pari passo”.
Il legame tra Agathos e questa terra è profondo, Montepulciano è come un porto sicuro in cui rientrare dopo aver respirato altri ambienti e un’altra aria: “Quando vengo invitato nei contesti più importanti, mi manca proprio l’ambiente poliziano e senese, quel territorio che spiritualmente mi ha sempre coccolato dagli anni ’80 e di cui credo di non poter fare più a meno. Mi sposto tanto tra Siena, Firenze, Venezia, Milano, la Svizzera, ma il punto di rientro è sempre Montepulciano: quando sto qui non mi manca niente. Non ho voglia di reimmergermi in contesti più frenetici, Montepulciano è il luogo perfetto. Ho portato avanti tanti progetti fuori dai confini regionali e nazionali, però per essere me stesso devo tornare in Toscana, è un posto che mi rimette al mondo. Conosco molte persone che andrebbero via da qui volentieri, io invece non posso neanche pensare di andarmene”.
Il luogo del cuore del local ambassador
Da un punto di vista spirituale, sicuramente San Biagio… per me Antonio da San Gallo ha fatto un capolavoro immenso. E non solo la Chiesa, ma anche la Canonica che è spettacolare. Ci vado spesso in solitaria per pensare. Però a me piace tanto passeggiare, e una zona che mi piace particolarmente è quella intorno a Via di San Bartolomeo, in aperta campagna. Lì sono me stesso perché posso stare da solo senza gente intorno, rimettendo in ordine i miei pensieri.
Carlo Franzoso, docente di matematica e artista