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Le storie dei local ambassador: Luca Lorenzini, Sarteano

“Ho un legame fortissimo con Sarteano, un Amore con la A maiuscola. Mia mamma mi ricorda spesso quello dicevo che da piccolo, ovvero “Io voglio vivere tutta la mia vita qui”. E invece le cose sono cambiate e abito a New York da quasi 10 anni, con un sogno nel cassetto che spero possa diventare realtà, ovvero tornare in Toscana e andare ad abitare in campagna, proprio lì dove sono cresciuto”.

Luca Lorenzini è la dimostrazione di come si possa continuare ad amare profondamente il proprio paese pur avendo scelto di vivere una vita completamente diversa a quasi 7mila km di distanza.
Nato e cresciuto a Sarteano, frequenta il Liceo Classico a Montepulciano e poi l’università a Siena: “E’ stato proprio qui, al corso di Tecniche della comunicazione pubblicitaria che ho sentito per la prima volta la parola “copywriter”, scrittore di testi, e fin da subito mi era sembrata un’attività interessante”.

Solamente pochi mesi dopo questa scoperta, durante uno stage a Roma, incontra quello che sarebbe diventato il suo compagno di avventure. Ironia della sorte, anche lui di nome Luca: “Lui stava studiando per fare l’art director e stava cercando un copywriter con cui lavorare, e io improvvisamente mi sono ricordato di quella professione nel mondo della pubblicità che mi aveva colpito. Abbiamo quindi fondato la coppia creativa e iniziato a lavorare a braccetto. Dopo varie vicissitudini la svolta definitiva è arrivata nel 2012 quando abbiamo creato una campagna per la difesa dei diritti delle persone con sindrome di down, premiata al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes con ben 7 Leoni d’Oro. Ottenere tutti quei riconoscimenti ci ha dato la spinta per fare un salto importante, ci siamo guardati intorno per capire in che direzione andare ma era complicato avendo entrambi famiglia, in più io ero molto italofilo e toscanofilo, il che rendeva tutto ancora più difficile. Fino a quando la nostra agenzia di Milano ci propose di andare a New York: una proposta che ci lasciò di stucco, per me fu addirittura terrificante, ma accettammo. Nel 2019 quando ormai eravamo ben rodati e conosciuti nel settore, abbiamo deciso di fare la pazzia di mettere in piedi un’agenzia nostra. D’altronde lavorando insieme da 20 anni era un’evoluzione naturale della nostra coppia creativa, pur non avendo alcuna idea di come si facesse business. Ma certi sogni ad un certo punto è necessario provare a realizzarli e ci siamo buttati”.

E così Luca e Luca, uno da Roma e uno da Sarteano, iniziano a lavorare in autonomia nella Grande Mela per spot pubblicitari per grandi brand internazionali, finché non arriva il lavoro per una nota catena italiana di supermercati, che segna una ulteriore svolta: “Proponiamo uno spot diverso, poco convenzionale e in linea con il nostro stile, che vede una bambina protagonista figlia di due genitori divorziati. Una pubblicità, quella della pesca, che viene approvata dal committente e che in Italia fa molto parlare fino a dividere addirittura l’opinione pubblica, una reazione che non ci saremmo mai aspettati. I giornalisti ci chiamavano la notte, addirittura una mattina trovai un messaggio con i complimenti da parte di Pupi Avati. Una soddisfazione incredibile”.

La notizia che lo spot è stato realizzato dall’agenzia di due italiani tra cui Luca, copywriter originario di Sarteano che vive negli States, è per molte settimane su tutti i giornali nazionali e non solo. I sarteanesi sono orgogliosi del loro concittadino che abita a Brooklyn ma che è innamorato della sua terra. Una terra dove lui non perde occasione di tornare con la famiglia quando possibile, soprattutto in estate, restando anche per mesi, dividendo il tempo tra la Valdichiana Senese e Milano, città di sua moglie.

“Quando torno mi ci vogliono sei secondi per tornare ad essere il sarteanese di un tempo: non appena vedo il cartello di accesso al paese con scritto Sarteano, sento un tuffo al cuore e so di essere a casa. Io credo di essere due persone in una, l’abitante della città e l’abitante del paese. Non mi sono mai staccato da quello che ero ma riesco a vivere bene in una città frenetica come New York”.

La quotidianità vissuta in America è lontana anni luce da quella di Sarteano e Luca non nasconde che ci sono tante cose di cui sente la mancanza: “Questo cambiamento radicale di vita l’ho compiuto con piacere e con coscienza, perché so bene che non avrei mai potuto fare un’esperienza lavorativa del genere né in Toscana né in Italia, ma ci sono delle cose di cui proprio non riesco a fare a meno La prima cosa in assoluto sono le salsicce, dico davvero! (ride, ndr) Mi mancano tanto e non riesco proprio a trovarle, tanto che sono la prima cosa che mangio quando arrivo a Sarteano… e poi ovviamente gli affetti, soprattutto la famiglia più stretta. Mi manca molto anche la bellezza dell’Europa. Noi siamo abituati e cresciuti nella bellezza e nella storia ma quando sei qui ti manca, inevitabilmente”.

Il luogo del cuore del local ambassador

Tra tanti luoghi dico Castiglioncello del Trinoro, un posto dove devo assolutamente tornare ogni volta che torno. Da sempre è il mio posto perché da lassù si gode del panorama più bello del mondo, soprattutto al tramonto. Vedere la Valdichiana e la Val d’Orcia che si abbracciano, con il Monte Amiata sullo sfondo è sensazionale. Addirittura con mia moglie ci siamo sposati proprio nella piccola chiesa di Sant’Andrea, nel centro del paesino. E poi io sono della Contrada Sant’Andrea della Giostra del Saracino, e Castiglioncello appartiene a questa Contrada, quindi c’è anche un ulteriore legame. Amo talmente tanto questo luogo che quando sono andato via dall’Italia nel 2015, ricordo bene che feci un post social con la foto di quel panorama che ho impresso nella mente e negli occhi, con una poesia di Gianni Rodari dal titolo “La valigia dell’emigrante”. Una poesia che racconta tutto di me: sono andato via ma il cuore è rimasto a Sarteano.

La valigia dell'emigrante, Gianni Rodari

Non è grossa, non è pesante
la valigia dell’emigrante…
C’è un po’ di terra del mio villaggio
per non restare solo in viaggio…
Un vestito, un pane, un frutto,
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato:
nella valigia non c’è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuol venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù…
ma il treno corre: non si vede più.

Luca Lorenzini è copywriter di successo, abita a New York ed è innamorato della sua Sarteano

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