E’ situata in un luogo nascosto e forse è proprio questa la sua fortuna, per la quale è rimasta integra e praticamente intatta.
Di Trequanda rimane impressa in primo luogo la piazza, nella quale è impossibile non ritrovare realizzata concretamente l’atmosfera del più tipico borgo toscano, così come se lo immaginano tutti. Una chiesa, dalla insolita facciata a “conci” bianchi e neri, con all’interno un polittico quattrocentesco bello da togliere il fiato, e tante piccole botteghe fanno da perimetro alla vita semplice dei suoi abitanti, che qui vivono in perfetta tranquillità.
A poca distanza, le due frazioni di Petroio e di Castelmuzio, graziose e ordinate, perpetuano rispettivamente la tradizione della terracotta artistica e dell’olio extravergine d’oliva, non meno artistico e prezioso.
Anche il pane qui è a livelli di eccellenza, tanto da essere annoverato tra le migliori produzioni locali, al pari del vino e dei formaggi. Tutto attorno, c’è il “dolce assedio” del paesaggio toscano più autentico, che sembra uscito così com’è da un affresco del Lorenzetti.